Tom Pryce era un ragazzo gallese mite e responsabile. Imparò a guidare sui trattori di famiglia e presto la sue mani strinsero un volante da corsa. Ma la sua carriera di pilota venne interrotta improvvisamente da una serie di fatalità che portarono a un terrificante incidente.
Credits:
Testo di Diego Alverà
Voce di Diego Alverà
Musiche originali di Niccolò Ferrari
Post produzione e sound design di Niccolò Ferrari
Post produzione e ricerche di Biagio de Manincor e Ultimo Piano
Sigla di Ultimo Piano
Voce sigla di Andrea Diani
Produzione di Pensiero visibile e Osteria Futurista
Tom Pryce
Ora vi faccio vedere», avrà pensato Tom Pryce quando la sua Shadow inizia a dar segni di ripresa e gli permette una clamorosa rimonta sul circuito di Kyalami, nel Gran Premio del Sudafrica di sabato 5 marzo 1977. Ma la stagione che doveva segnare la consacrazione del “re della pioggia”, come lo chiamavano i colleghi, finisce lì al 22° giro. Insieme alla sua vita e a quella di un giovanissimo commissario di pista.
Il mite pilota gallese aveva un immenso potenziale. Aveva imparato a guidare sui trattori, non faceva la bella vita, né aveva una famiglia facoltosa. Tom viveva per correre e basta. La velocità, per lui, era un’opportunità per dare una prospettiva diversa alla vita. Ma uno delle più atroci carambole che la storia delle corse ricordi mette fine a tutti i suoi sogni.