È stato il simbolo del nuovo che avanza nel calcio del secondo dopoguerra. Nándor Hidegkuti era il centravanti arretrato della “Aranycsapat”, la Squadra d’oro, come veniva chiamata la Grande Ungheria di Puskas, Kocsis e Czibor. Un’intuizione, quella di farlo giocare come attaccante di manovra dietro a due punte vere, che ha segnato una tappa fondamentale per l’evoluzione tattica moderna, dal “falso nueve” al “tiki-taka”.
Da allenatore, dopo un anno al suo MTK Budapest (che gli ha intitolato lo stadio), ha vinto una Coppa delle Fiere (poi divenuta Coppa delle Coppe) con la Fiorentina, per poi approdare in sordina al Mantova.
A lui è dedicato il sesto e ultimo episodio del podcast “A bordocampo. Le storie di sport di Adalberto Scemma”, disponibile dal 1 febbraio su tutte le piattaforme di ascolto e sul sito di Storie avvolgibili alla pagina dedicata alla serie.