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White Paper, ovvero tutto ciò che occorre sapere per un branded podcast di successo

Stai definendo la strategy per un cliente? Perché non metterci anche un podcast!?

Facciamo un podcast!” Lo hai mai detto? Nelle agenzie di comunicazione è tra le frasi più pronunciate, da qualche tempo un vero tormentone.

Ma creare un podcast per la comunicazione di un brand è sempre una buona idea? È sufficiente mettere in audio i contenuti aziendali o utilizzare una voce famosa per fare un buon podcast?

Per far sì che un branded podcast sia davvero efficace non esiste una formula magica (tanto meno trucchi) ma, accanto a molti buoni motivi generali (come la crescita degli ascoltatori in Italia, il posizionamento distintivo, la disponibilità di molti touch point, una fruizione multitasking e la possibilità di sfruttare la cosiddetta “coda lunga” ovvero la sua fruizione nel tempo), occorre un’attenta lettura del contesto e molte valutazioni.

Per esempio, bisogna definire il modello di branded podcast più adatto al raggiungimento di un determinato obiettivo, oltre alla comprensione – molto importante – del livello di integrazione che il brand può assumere all’interno del contenuto stesso – dalla più sottile modalità “associated” alla più esplicita “integrated” passando per i podcast “sponsor produced”.

Da dove partire? Una buona base di conoscenza la offre il Podcast Committee di OBE – Osservatorio Branded Entertainment (di cui fa parte anche la nostra Gaia Passamonti) con la pubblicazione del nuovo “White Paper”: uno strumento utilissimo per gli uffici marketing e per chiunque voglia conoscere come utilizzare al meglio il formato audio all’interno di una strategia di comunicazione.

Tutto quello che serve sapere per realizzare un progetto di successo lo trovate disponibile in download a questo link.

Buona lettura.