Diego Alverà racconta i miti della velocità: Clay Regazzoni“E’ il Gran Premio più atteso, quello di casa. Quella del 6 settembre 1970 è la domenica del Gran Premio d’Italia. Per Clay sarebbe diventata la domenica perfetta.”
Credits:
Testo di Diego Alverà
Voce di Diego Alverà
Musiche originali di Niccolò Ferrari
Post produzione e sound design di Niccolò Ferrari
Post produzione e ricerche di Biagio de Manincor e Ultimo Piano
Sigla di Ultimo Piano
Voce sigla di Andrea Diani
Produzione di Pensiero visibile e Osteria Futurista
Clay Regazzoni
Gian Claudio Regazzoni era un pilota audace ed entusiasta, Enzo Ferrari lo volle nella sua scuderia proprio per quello stile impetuoso e brillante. In gioventù aveva trascorso giornate intere con le mani sporche di olio nell’officina di famiglia e proprio questa conoscenza dei motori era l’origine di tanta audacia a ogni curva. Al pari di Hunt, Stewart e Fittipaldi, Clay è stato l’icona del pilota di Formula Uno
negli spigolosi anni Settanta: sprezzante del pericolo in gara, aggressivo al volante, guascone e irresistibile nei party mondani a cui raramente mancava. Perché Clay non era soltanto un pilota, ma un uomo di spirito che prendeva la vita sempre per il suo lato migliore, tagliando curve, cordoli e tutte le situazioni critiche regalategli dal destino.